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al testo di Patrizia Riscica
La memoria del corpo
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In ogni piccola piega della pelle è scritta la memoria di questi anni. Ormai conosco ogni imperfezione, ogni bellezza. Pelle senza pudore, libera di esporsi a qualunque sguardo anche di puro dolore o feroce nostalgia. Pelle che ha vissuto, ruvida di esperienza. Elastica di saggezza. Traccia indelebile della grafia del passato. Vestito usato, modellato dal tempo, macchiato di vita, sgualcito da ricordi. Morbido velluto, consumato da parole già logore d’amore, ricamato con tracce segrete, arabeschi di cicatrici da seguire lentamente con un dito lungo un percorso ancora curioso di futuro.
Leggo in silenzio la memoria degli anni con fiducia ritrovata, accettazione mai persa. Emozione di un tempo rifiutato dalla saggezza dell’oggi.
La pelle, quando il vento l’accarezza nuda, freme libera e finalmente ascolta l’esistenza che l’avvolge sfacciata, insolente in un brusio frenetico di molecole inquiete.
(Un corpo dopo l'altro, 2010)
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